Note tecniche per il telecinema casalingo

Note tecniche veloci* per telecinema casalingo
(*compatibilmente con la complessità dell'argomento)

Premessa: si tratta di una pratica da evitare, nel senso che, secondo me, non esiste modo migliore per mortificare la resa di un filmato S/8 autoprodotto: aumenta il contrasto "bruciando" le alteluci, diminuisce la definizione, e il risultato di sicuro non convincerà chi è abituato al video a considerare il piccolo formato come alternativa ai vari standard videomagnetici.
In effetti, in campo professionale, per spremere la maggior quantità possibile di informazioni da un qualsiasi filmato in pellicola, si fa uso di lenti costosissime che non hanno niente a che fare con gli obiettivi normalmente in dotazione ai proiettori, anche con i più blasonati. Inoltre solitamente la ripresa dell'immagine avviene direttamente a livello di fotogramma, senza che abbia luogo una vera proiezione: esiste un sistema di prismi in grado di raddrizzare e ingrandire un fotogramma S/8 a sufficienza affinché una telecamera possa riprenderlo (di solito questo dispositivo viene accoppiato a un proiettore Fumeo appositamente costruito pe ril telecinema).

Comunque se proprio telecinema domestico dev'essere, ecco qualche accorgimento.

Prima di tutto evitare l'uso dei famigerati visori a luce diurna: sono troppo piccoli, la smerigliatura della superficie ruba definizione per un fatto di rapporto fra superfice e dimensioni di quadro, e il contrasto è eccessivo, poiché i 100 W della lampada vengono sparati tutti dentro l'obiettivo della telecamera. Meglio proiettare un'immagine di circa 50-70 cm di base su un muro molto bianco o su un cartoncino tipo "bristol", possibilmente a una distanza non inferiore ai 3 metri e con lo zoom del proiettore il più possibile verso il tele.
In questo modo si minimizza il fenomeno dello "hot spot", ovvero la parte centrale dell'immagine che, per un fatto di fuoco della lampada appare, alla telecamera, più chiara dei bordi (l'occhio umano compensa automaticamente).

La telecamera andrà collocata il più possibile in asse (=vicino) col proiettore: ovviamente, maggiore la distanza proiettore-schermo, meno deleteria la paralasse telecamera-proiettore.

La telecamera deve funzionare a 1/50 di secondo e l'apertura di diaframma deve essere bloccabile su un valore selezionabile dall'operatore; idem per quanto riguarda la messa a fuoco e il bilanciamento del bianco; questo vuol dire: alla larga da telecamere "autotutto". Vanno bene anche modelli recenti purché consentano un totale controllo manuale di questi parametri.

Regolazioni
Messa a fuoco: regolare l'obiettivo del proiettore funzionante a vuoto in modo che il riquadro di proiezione appaia perfettamente netto sullo schermo. Quindi regolare sull'estremo tele l'obiettivo della telecamera, facendo in modo che uno dei bordi verticali del quadro proiettato cada al centro del campo inquadrato dalla telecamera, e focheggiare manualmente quest'ultima finché il bordo inquadrato appare perfettamente netto. Quindi effettuare l'inquadratura definitiva rubando un po' su tutti e quattro i lati. Questo perché mi è capitato che con certi televisori, si vedesse più del dovuto (ossia una banda nera priva di immagine su un lato dello schermo), regolando i bordi affinché fossero esattamente a filo dei bordi del mirino; del resto è risaputo: il video mangia, ossia per essere sicuri che non si veda il bordo di quadro del proiettore con qualsiasi televisore, è necessario spingersi "un po' in dentro".
Non dimenticare, prima di iniziare il riversamento vero e proprio, di focheggiare l'obiettivo del proiettore, senza toccare quello della telecamera.

Bilanciamento del bianco: si può effettuare manualmente subito dopo la messa a fuoco sfruttando la luce in uscita dal proiettore. Se la pellicola è ben esposta anche dal punto di vista termocolorimetrico, non ci saranno problemi; se il risultato non dovesse soddisfare, procedere a una nuova taratura durante i primi metri di proiezione, bloccare la telecamera su quel settaggio e ripetere l'inizio del riversamento. A questo scopo è sempre utile, specie usando telecamere con mirino B/N, collegarne l'uscita a un piccolo televisore da usare come monitor.

Diaframma: se le varie inquadrature presenti nel film hanno densità e contrasto nella media, sarà possibile riversare tutto il film con un'unica apertura o al limite, con pochissimi aggiustamenti in più o in meno. Altrimenti tenersi pronti a smanettare con il controllo manuale. Anche in questo caso, però, sconsiglio l'uso dell'automatismo perché può provocare improvvise variazioni di luce qualora si presentasse un repentino cambiamento nell'ambito di una certa inquadratura, per esempio se qualcuno ripreso con una camicia bianca in pieno sole fosse entrato in campo nel film, il diaframma della telecamera si chiuderebbe all'improvviso, scurendo il resto dell'immagine. Certo è che se anche l'originale presenta questo problema, non c'è da preoccuparsi, ma qui stiamo dando per scontato di accingerci al riversamento di materiale ben curato anche durante le riprese…

A questo punto siamo pronti per il riversamento, ma prima…

Facciamo un passo indietro
Preoccupiamoci della velocità di ripresa/trasferimento. Se il film era stato girato a 18 fps, di solito lo si riversa a 16,(3) fps con otturatore a tre pale: quest'accorgimento fa sì che la frequenza effettiva di proiezione sia di 49,(9) fps, ossia quasi identica ai 50 campi televisivi. Se il film era stato girato a 24 fps, lo si proietta a 25 fps ma l'otturatore dev'essere a due pale per avere esattamente 50 fps effettivi. Ovviamente ai fini del risultato un film girato a 24 o 25 fps (le Nizo lo consentono) è più gradevole, poiché più fluido, ma il problema nel caso del telecinema domestico è come superare il limite delle due pale dell'otturatore senza essere costretti a mettere le mani nel proiettore. Il Beaulieu 708 Video Transfer Capability ha un otturatore che si può regolare in entrambi i modi. Comunque non è difficile modificare un proiettore di fascia medio bassa per dotarlo di un otturatore a due pale: a seconda del grado di raffinatezza che si vuole ottenere sulla modifica, si può anche evitare di smontare l'intero asse porta otturatore e, se gli ingombri lo consentono, tagliar via con delle cesoie le due pale di compensazione per poi rimontare l'unica necessaria in posizione diametralmente opposta a quella attiva (che va individuata prima di tagliare le altre due: è quella che copre il quadruccio quando la griffa ingrana e trascina giù la pellicola; non è difficile trovarla ruotando a mano il motore). Per il rimontaggio, se il taglio era stato non troppo frastagliato, ci si può limitare a due pezzetti di cartoncino (uno per lato) incollati con l'Attak per tenere perfettamente ancorata all'otturatore la pala mozzata.
L'importante è che il proiettore prescelto abbia un motore in corrente continua (di solito a 12V) regolato elettronicamente; in questo modo, localizzata la scheda di controllo, non sarà difficile agire sul trimmer di regolazione per portare la velocotà a 25 fps. I Sankyo e gli Yelco sono perfetti per questa modifica. Assolutamente inadatti, invece i Bolex, gli Eumig serie 800 e prec., e i Revue by Eumig delle stesse serie. Per controllare che il proiettore marci a 25 fps si procede così: si fa marciare a vuoto per 15 minuti circa (in questo modo tutti i circuiti si scaldano per bene e raggiungono le condizioni di lavoro ideali), poi si inserisce un film e lo si proietta normalmente, ma col coprilampada aperto. Con una telecamera regolata a 1/1000 di secondo, si inquadra molto da vicino il rocchetto posteriore, ben illumintao e, se i dentini sembrano fermi, allora il proiettore sta andando a 25 fps; se sembrano girare nel senso di marcia del proiettore, allora si deve ridurre leggermente la velocità e viceversa. Non occorre preoccuparsi troppo che il motore del proiettore sia sincrono o asincrono, con o senza cinghie dentate; per un lavoro casalingo, i difetti derivanti da eventuali fluttuazioni nel voltaggio della corrente di rete sono difficilmente percepibili. Questo sempre che non si verifichino frequenti sbalzi di tensione e il proiettore sia ben lubrificato e con cinghie in buono stato.
Ma oggi che si diffondono sempre più i sistemi di montaggio non lineare, è possibile riversare un film di 24 fps anche a 16,(3) fps su un comune proiettore a tre pale. Una volta acquisito il filmato su computer, è possibile variare artificiosamente la velocità di riproduzione tramite software: dovrebbe essere sufficiente un incremento intorno al 30% ovviamente anche per l'eventuale audio. Ciò rende superflua la modifica di cui sopra, che però è sempre consigliabile per la proiezione su grande schermo, dato l'incremento di luce che comporta.
A questo punto, se pensate che ne valga la pena, buon lavoro.

 


aggiungiti al gruppo
condividi sul profilo