AGGIUNTIVI OTTICI

Come molti sapranno, gli aggiuntivi sono gruppi ottici da applicare agli obiettivi pre-esisitenti (fissi) delle cineprese, per superare i limiti di focale estremi e quindi rendere più grandangolare o più teleobiettivo l'ottica di cui è dotata la cinepresa. La loro utilità risiede nel fatto che con essi si superano, in certa misura, i limiti dell'ottica fissa, specie in area grandangolo, quasi sempre limitata nel S/8. Lo svantaggio è che quasi sempre si perde la possibilità di effettuare carrellate ottiche ("zoom") e l'obiettivo diviene praticamente un "focale fissa".

Non è difficile distinguere addizionali "tele" da addizionali "grandangolo": i primi presentano un coefficiente normalmente costituito cifre intere, spesso affiancate da un (p.e.: 1,5x, talvolta 2x o più); ciò vuol dire che l'aggiuntivo, una volta avvitato sull'obiettivo base, aumenta la focale effettiva di una volta e mezza o due rispettivamente. Per esempio, supponendo che l'obiettivo in oggetto abbia una focale massima di 40 mm, una volta montato l'aggiuntivo da 1,5x, la focale effettiva sarà di 40x1,5= 60 mm. Al contrario gli aggiuntivi grandangolari hanno coefficienti sempre con la parte intera pari a zero, per esempio un aggiuntivo di 0,5x è in grado di dimezzare la focale minima dell'ottica su cui è montato; supponendo che essa sia di 8mm, si avrà 8x0,5=4. Un valore di tutto rispetto per un buon grandangolo.

Per le cineprese S/8 furono costruiti vari tipi di aggiuntivi la cui reperibilità non è sempre facile. Ma se il diametro della lente frontale è abbastanza contenuto, si può provare a usare uno dei tanti aggiuntivi per le attuali videocamere, magari non di ultima generazione. Qui, però, mi occuperò specificamente di una terna di aggiuntivi che ho provato in vari momenti da quando mi occupo di riprese a passo ridotto, e cioè lo Schneider UWL III, il Canon C-8 Wide Converter e il Canon C-8 Tele Converter, tutti studiati per ottiche con diametro della lente frontale di 67 mm.


Cominciamo dal primo. Lo Schneider è un aggiuntivo formato da un'unica lente di vetro organico (praticamente un tipo di plastica per uso ottico), di forma asferica, versatile quanto fragile: basta guardarlo per graffiarlo, ecco perché avendo la fortuna di trovarlo, è indispensabile procurarsi la "Schatulle", la speciale custodia che blocca l'aggiuntivo dentro di sé, trattenendolo per mezzo della montatura, in modo tale che l'ampia lente convessa non tocca assolutamente la superficie interna della custodia stessa.
Per essere un oggetto destinato a cineprese come la Nizo 801 Macro e le 4080/6080, appare un po' troppo "economico" d'aspetto: perfino la montatura è di plastica e il primo dubbio è: funzionerà senza degradare le prestazioni dei prestigiosi "Variogon" delle succitate regine del S/8?
Prima di rispondere, vediamo nel dettaglio come si utilizza. L'aggiuntivo, come altri analoghi della famiglia Nizo, lavora in posizione macro: in particolare le sonore 4080 e 6080 presentano una posizione sull'anello dello zoom marcata "UWL" (che sta per Ultra Wide Lens, lente ultragrandangolare). L'anello delle distanze deve trovarsi su "infinito" perché in questo modo il barilotto della lente frontale è più arretrato, e la montatura dell'aggiuntivo non rischia di provocare vignettature. La lente di questo, infatti, pur sembrando abbondantemente sovradimensionata per l'uso cui è destinata, si rivela appena sufficiente a coprire l'intero campo inquadrato dal già ampio Schneider 7-80 montato su queste cineprese. E con l'aggiuntivo, la focale minima scende a circa 4,4 mm. Ovviamente, dovendo focheggiare con lo zoom nella posizione prefissata, l'ottica diviene a focale (e a fuoco!) fisso: con una ampiezza di campo di circa 80°, questa configurazione consente di avere tutto a fuoco da pochi centimetri di distanza all'infinito già con un diaframma non più aperto di F:4.

Nell'utilizzo questo aggiuntivo fa cadere quasi ogni riserva che gli si possa muovere. L'effetto grandangolare è davvero notevole con distorsioni prospettiche abbastanza contenute, sempre che non ci si avvicini troppo al soggetto. Aberrazioni ottiche molto contenute, più che altro presenti sui bordi, ma sempre in modo ragionevole. Unico neo: la forte convessità dell'elemento ottico può produrre facilmente riflessi: occorre avere le fonti luminose sempre alle spalle, evitando di filmare quando il sole è allo zenit, altrimenti apparirà un punto bianco nella parte superiore del fotogramma. E occhio ai graffi: data la grande profondità di campo, si rischia facilmente che risultino molto visibili (a fuoco), specie su zone scure dell'immagine e luce parzialmente incidente.


Veniamo ora al "Wide Converter" della Canon. Si tratta di un omologo quasi perfetto dell'aggiuntivo Schneider (un solo elemento), ma ci sono delle differenze sostanziali: innanzitutto il potere riducente della focale è leggermente superiore, e poi è costruito con montatura di metallo e vetro minerale di prima qualità. Non solo, rispetto al tedesco la lente è meno incurvata, a tutto vantaggio dei riflessi della luce incidente. Se pensiamo che questa lente è prevista per le Canon 1014/814 XLS, che ha un obiettivo di 6,5 mm di focale minima (diamentro frontale: 67 mm nella 1014), appare evidente la superiorità ottica di questo aggiuntivo: più compatto, meno convesso, in grado, però, di coprire un angolo di ripresa leggermente superiore.
L'utilizzo è assolutamente identico allo Schneider: anche sulla 1014 c'è una posizione prevista per l'aggiuntivo, e quindi l'ottica diventa a focale fissa.
Risultati eccellenti, al punto che vien voglia di provarlo sulla Nizo. Detto fatto: l'angolo di campo appare perfino un po' più ampio che con l'aggiuntivo dedicato; unico neo: per una focheggiatura davvero accurata, è necessario regolare a mano la ghiera dello zoom, anche se la PdC viene in aiuto nella quasi totalità delle situazioni. Nota non da poco: si è meno schiavi dei riflessi, perché per la forma della lente, l'aggiuntivo Canon è meno pronto a farli apparire in campo quando uno meno se lo aspetta.
L'aggiuntivo è dotato di un tappo metallico che protegge il lato convesso (quello esterno) e di una custodia con apertura a vite molto pratica ed efficace: a differenza della Schneider, non si aprirà mai da sola se uno la capovolgesse.


Vediamo ora l'aggiuntivo per l'altro estremo di focale. Si tratta di un convertitore costituito da due lenti in due gruppi, con l'elemento frontale di 100 mm di diametro; è dedicato non solo alla 1014 XLS, ma anche, tramite anelli adattatori, alla sorellina minore 814 XLS nonché alle cuginette VC 10A e VC 20A (ossia telecamere a tubo - mi pare newvicon o saticon - di cui, a differenza delle cineprese, si è ormai persa la memoria).
L'aggiuntivo, abbastanza raro da trovare, viene consegnato con tappi di protezione sia per la lente frontale sia per quella posteriore, il tutto protetto da una bella custodia in similpelle nera. All'interno di questa trova posto anche il foglio tecnico, con le istruzioni d'uso e i valori effettivi della scala delle distanze (in caso si voglia focheggiare con la fettuccia). Infatti le distanze impresse sull'obiettivo non sono valide nell'uso con l'aggiuntivo, e bisogna far riferimento a questa tabella; per esempio la distanza di 10 m impressa sul barilotto dell'obiettivo corrisponde in realtà a una distanza di circa 19 m.
Il coefficiente di ingrandimento è pari a 1,4x, il che fa salire la focale massima dell'obiettivo base al ragguardevole valore di oltre 91 mm. A differenza degli altri due, con questo aggiuntivo non si perde la possibilità di zoomare; ovvio, però, che partendo dalla focale minima, si avrà un valore effettivo di 9,1 mm; ancora un grandangolo passabile, ma niente a che vedere con la focale originaria di 6,5 mm. Comunque il foglio informativo sconsiglia l'uso dell'aggiuntivo a focali inferiori a 30mm, per ovvie ragioni di rischio vignettatura.
Nelle prestazioni, il Tele Converter conferma ancora una volta la bontà progettuale e realizzativa da un punto di vista ottico: definizione eccellente e aberrazioni molto contenute (un po' meno con diaframmi molto aperti, ma questo era prevedibile). Ovviamente la profondità di campo soffre un po' e anche l'uso a mano libera diventa difficoltoso. Insomma, un bel pezzo di attrezzatura, anche se personalmente ritengo molto più utile l'aggiuntivo grandangolare.

E veniamo, per concludere, all'ultima forma di "perversa promiscuità" ottico-cinematografica del passo ridotto: il Tele Converter Canon montato sulla Nizo 6080. Su questa macchina si può arrivare a ottenere la focale massima di 112 mm (equivalente all'incirca a un 600 mm nel campo fotografico 135). Un esercizio di pura curiosità, che però funziona bene, anche se non sempre è facile azzeccare il fuoco (va anche detto che le Nizo sono intrinsecamente meno "docili" delle Canon, sotto questo punto di vista). Perfetto per filmare la luna. Di meglio si potrebbe fare solo con l'Angenieux 6-90, ma non so se esista un aggiuntivo tele per questo "vetro" la cui lente frontale misura ben 72 mm; oppure, ovviamente, si può utilizzare un supertele fotografico su una Leicina o una Beaulieu, previo adattatore o, perché no, un vero telescopio. Ma il confronto con macchine a ottica fissa diviene privo di senso.

Voglio concludere dicendo che anche le ottiche Schneider della Beaulieu, se dotate di escursione zoom in campo macro, accettano gli aggiuntivi grandangolari: basta solo avere un po' di pazienza e agire sulla ghiera dello zoom fino a trovare la giusta posizione di fuoco. E anche i modelli di punta Eumig (come la 880, venduta anche dalla Bolex come modello 680), potevano montare aggiuntivi grandangolari asferici, in tutto simili a quelli Nizo/Schneider. Un'altra curiosità: è possibile usare questi aggiuntivi anche in proiezione, sia per ampliare le dimensioni del quadro (aggiuntivo grandangolare), sia per ridurlo (aggiuntivo tele, se si fosse costretti a proiettare a una distanza eccessiva dallo schermo a disposizione). Infine per pulire l' UWL III io utilizzo sapone neutro e acqua fredda, con asciugatura a "goccia", preceduta da agitazione per far uscire tutta l'acqua dalla montatura. Funziona bene e non si graffia niente.

I prezzi per questi aggiuntivi, basati su osservazioni di compravendite attraverso ebay tedesca, si aggirano fra gli 80 e i 100 Euro, qualcosa in più per il "telephoto" Canon.
Un saluto a tutti e alla prossima volta.


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